mercoledì 10 giugno 2015

Invii nel circuito sbagliato, si cerca l’accordo






Prorogata di altri trenta giorni la consultazione pubblica avviata a dicembre. Intanto, è stato realizzato uno schema di documento per il quale l’Agcom chiede i pareri

A dirla tutta, la norma ci sarebbe: è l’articolo 18 del testo “Condizioni generali di servizio per l’espletamento del servizio universale postale” (figura nella delibera 385 del 20 giugno 2013), firmato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ma non funziona e ad ammetterlo è stata la medesima Agcom.
Riguarda gli invii di altri operatori rinvenuti nella rete di Poste italiane e rimette ad un accordo tra le parti le condizioni, i termini e le modalità di resa, prevedendo la possibilità di chiedere l’intervento del Garante laddove le aziende non riescano a trovare la quadra. Però, le difficoltà riscontrate nelle trattative, ed evidenziate, ostacolano la conclusione di intese. Tanto è vero che nel dicembre scorso l’Autorità indisse una consultazione pubblica, dando come termine centoventi giorni. Ma non sono risultati sufficienti e ieri gli uffici hanno annunciato una proroga di altri trenta.
Simultaneamente è stato presentato uno schema di documento intitolato “Condizioni giuridiche ed economiche di restituzione degli invii affidati ad altri operatori e rinvenuti nella rete di Poste italiane”. Gli interessati hanno lo stesso mese di tempo per dire la propria.

nota: cliccare sui link in rosso per la documentazione

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