mercoledì 28 agosto 2013

Accordo Enel-Poste Italiane



Nuovo asse tra Enel e Poste Italiane. Le due società avrebbero siglato un duplice accordo per l'efficienza energetica e per trasformare in una carta di credito prepagata EnelMia, la carta vantaggi del colosso energetico guidato da Fulvio Conti che riserva sconti e servizi agevolati ai clienti titolari di un contratto per la somministrazione di energia elettrica e/o gas per uso domestico.
L'intesa si snoda lungo due binari. Il gruppo di Massimo Sarmi avrebbe innanzitutto affidato a Enel Energia il compito di mettere a punto un piano di efficientamento energetico della sede centrale di Poste Italiane nel quartiere Eur della capitale. La società dell'ex monopolista elettrico, che si occupa della fornitura di elettricità e gas sul mercato libero in Italia, dovrà quindi passare al setaccio i consumi di energia degli uffici centrali di Poste in modo da valutare lo stato di funzionamento delle strutture esistenti. Una volta tracciato un bilancio energetico, saranno predisposti dei piani ad hoc per migliorare l'efficienza e introdurre, dove possibile, anche l'uso di fonti rinnovabili.
Sull'altro versante, invece, Enel beneficerà della leadership di Poste Italiane nel settore delle prepagate, consentendo ai clienti Enel Energia e ai possessori della carta EnelMia interessati al nuovo prodotto, di ricevere una tessera che affianca, agli sconti già previsti, la possibilità di essere adoperata come una carta di pagamento. Inoltre, se la card sarà utilizzata nei negozi partner si potranno ricevere degli sconti che saranno accreditati sulla tessera. La quale consentirà di accedere a tutta una serie di riduzioni, dal 2% al 30% in oltre 7mila negozi sparsi per tutta la penisola. Una boccata d'ossigeno, dunque, voluta dalla società di Conti in un momento in cui la crisi sta frenando pesantemente i consumi essenziali delle famiglie italiane.

martedì 27 agosto 2013

Accordo e-commerce Poste Italiane e China Post




La gamma sempre più ampia di prodotti e servizi innovativi ad alto valore aggiunto, con cui Poste Italiane ha compiuto negli ultimi dieci anni una sorta di "rivoluzione silenziosa", si è arricchita recentemente di un altro importante tassello dopo il suo esordio, con un proprio brand, nel versante dell'e-commerce. Su questo nuovo percorso essa ha accelerato il passo nell'intento di acquisire posizioni di rilievo e interessanti prospettive nella competizione a livello internazionale.
Un primo risultato importante a tale riguardo è senz'altro l'accordo siglato, alla fine dello scorso luglio, dall'amministratore delegato Massimo Sarmi con i dirigenti di China Post, l'operatore postale di Pechino, e di Union Pay International, principale società cinese di servizi interbancari e terza rete per numero di carte di credito al mondo dopo Visa e Master Card. 
L'intesa firmata con i due gruppi cinesi si tradurrà nella creazione, in esclusiva, di un canale di e-commerce nel segmento "business to consumer", attivo entro il prossimo novembre e dedicato al made in Italy. Di conseguenza Poste Italiane potrà selezionare e includervi le aziende tricolori interessate a promuovere in Cina i loro marchi, collocati negli scaffali virtuali del "Padiglione Italia", un'insegna che aveva riscosso molto successo all'Expo di Pechino nel 2008.

Le nostre aziende avranno così a disposizione la chiave d'accesso a un enorme mercato, valutato oggi a 265 miliardi di dollari e le cui potenzialità sono destinate a crescere ulteriormente con l'emergere di una middle class abbiente.
Si tratta di un'opportunità tanto più rilevante in quanto, attraverso il portale Ule (una grande "vetrina" di shopping on line) gestito da China Post e da Tom Group, e con l'assistenza di Poste Italiane sia nella definizione dell'offerta sia in tutte le operazioni per la parte tecnica e logistica, anche le Pmi avranno la possibilità di far conoscere meglio e più largamente i loro prodotti. Altrimenti, agendo da sole e in ordine sparso, avrebbero continuato a incontrare notevoli problemi per affacciarsi in modo adeguato sulle piazze cinesi, a causa non solo degli onerosi investimenti necessari a tal fine, ma anche per varie difficoltà collaterali di ordine fiscale, amministrativo e linguistico.

Finora i prodotti italiani che vanno per la maggiore in Cina, e che hanno registrato nel 2012 un fatturato di nove miliardi di euro, sono stati oggetti in pelle, capi d'abbigliamento e gioielleria. Ma, in considerazione della molteplicità di articoli che caratterizzano con forti tratti distintivi il paniere del made in Italy, c'è più di un motivo per ritenere che il nostro export manifatturiero verso il "Dragone rosso", possa divenire ora più consistente e differenziato. Grazie alla piattaforma e-commerce di Poste Italiane volta soprattutto ad agevolare il business delle piccole e medie imprese, esse saranno in grado di aprire un "negozio on line" senza aggravi burocratici e altre pastoie, dato che l'intesa stipulata da Poste prevede che la ragione sociale in loco, richiesta dalle normative cinesi per poter vendere merci sul posto, sarà quella di Ule e China Post penserà al pagamento delle tasse doganali e di quella equivalente alla nostra Iva (ma pari colà soltanto al 7 per cento).
In sostanza, quest'iniziativa dovrebbe contribuire, dal modo con cui è stata congegnata nella trama e nell'ordito, a dare impulso al made in Italy, le cui chances sono legate appunto, come ben sappiamo, sia all'adozione di soluzioni e di strumenti efficaci sia alla capacità di fare sistema.

martedì 13 agosto 2013

AUMENTO DI FATTURATO PER TNT POST ITALIA


Tnt Post Italia si conferma in crescita nel secondo trimestre 2013. Il fatturato del primo operatore privato del mercato postale in Italia ha registrato – come si legge in una nota della società – un incremento del 12,2% nel periodo da aprile a giugno 2013, con un ulteriore passo in avanti rispetto al tasso di crescita fatto registrare nel primo trimestre di quest'anno (+9,6%).
L'aumento dei volumi e del fatturato di Formula Certa, il sistema di recapito postale controllato e certificato con tecnologia satellitare, ha inciso ancora una volta positivamente nella performance complessiva di Tnt Post. L'aumento dei volumi e del fatturato di Formula Certa, il sistema di recapito postale controllato e certificato con tecnologia satellitare, ha inciso ancora una volta positivamente nella performance complessiva di Tnt Post. La società, controllata interamente da Post NL, vede aumentare anche la percentuale di famiglie italiane coperte dal servizio: superato il 71%, con uno standard di efficienza sempre molto elevato.
«Il ruolo giocato dall'Italia nell'aumento del fatturato di Post NL (+6,2%) è stato significativo – dichiara Luca Palermo, amministratore delegato di Tnt Post –. Sono i servizi a valore aggiunto, come per l'appunto Formula Certa (+11,7%), servizio per cui Tnt Post è stata pioniera a livello internazionale, a ottenere le migliori performance».
Tnt Post Italia è controllata interamente da PostNL, società quotata al Nyse Euronext di Amsterdam. Tnt Post Italia è dal 1998, anno del suo ingresso nel mercato italiano anche attraverso l'acquisizione dello storico marchio milanese Rinaldi l'Espresso, il primo operatore privato del mercato postale nazionale. 
La scoietà ha la sede centrale a Milano, circa 5.500 addetti e opera attraverso una rete di circa 500 filiali dirette e indirette sul territorio nazionale. Tnt Post Italia è oggi partner di riferimento per oltre 30mila operatori business (aziende, banche, società del settore finanziario e assicurativo, utilities e numerosi enti della Pubblica amministrazione).



giovedì 8 agosto 2013

mercoledì 7 agosto 2013

Rimodulazione orari estivi sportelli accettazione




CONGEDO PARENTALE SOGGETTI CON HANDICAP: POSSIBILE ESTENSIONE ANCHE A PARENTI DI 3^ GRADO


LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del  decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle  disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della  maternità e paternità, a norma dell’art. 15 della legge 8 marzo  2000, n. 53), nella parte in cui non include nel novero dei soggetti  legittimati a fruire del congedo ivi previsto, e alle condizioni ivi stabilite, il parente o l’affine entro il terzo grado convivente, in  caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti  degli altri soggetti individuati dalla disposizione impugnata, idonei  a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave. 

2) dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale  dell’art. 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, sollevata, in riferimento agli artt. 2, 3, 4, 29, 32, 35 e 118,  quarto comma, della Costituzione, dal Tribunale amministrativo  regionale della Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, nella  parte in cui «in assenza di altri soggetti idonei, non consente ad  altro parente o affine convivente di persona con handicap in  situazione di gravità, debitamente accertata, di poter fruire del  congedo straordinario», con ricorso indicato in epigrafe. 

CONGEDO PARENTALE A ORE: MINISTERO DEL LAVORO APRE ALLA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO



INCONTRO MERCATO PRIVATI DEL 29/30 LUGLIO 2013

Nei giorni 29 e 30 luglio è continuato il confronto fra Poste Italiane e le OO.SS. sui temi di mercato privati.
In particolare si è proceduto ad analizzare il tema delle Pressioni Commerciali e dei Depositi Territoriali
Sulle Pressioni Commerciali l’azienda, facendo seguito a quanto convenuto al punto 7 dell’accordo su MP del 12.12.2012, ci ha presentato una bozza di protocollo di intesa in materia di proposizioni commerciali che, da una prima analisi, appare ancora generica e mancante di elementi reali a sostegno di un corretto svolgimento delle stesse.
A tal proposito abbiamo sostenuto la necessità di condividere elementi comuni di contrasto al fenomeno anche attraverso un impegno più stringente sui percorsi formativi e l’introduzione di un osservatorio nazionale congiunto con il compito di monitoraggio, analisi ed indirizzo sulla questione.
Sul tema dei depositi territoriali l’azienda ci ha presentato un nuovo modello evolutivo.
Nella discussione che ne è seguita abbiamo evidenziato all'azienda la nostra preoccupazioni in merito alla ricollocazione del personale riveniente dai centri razionalizzati e le perplessità circa il dimensionamento dei centri rimanenti.
Abbiamo inoltre richiesto che ogni ricaduta debba essere oggetto dei previsti confronti di merito a livello territoriale. 
Su entrambe le questioni si è infine convenuto di esaurire gli approfondimenti nei prossimi incontri già calendarizzati per il mese di settembre.

INCONTRI SU RIEQUILIBRIO OCCUPAZIONALE SERVIZI POSTALI

Si sono svolti nelle ultime settimane alcuni incontri per un piano complessivo di perequazione degli organici nella divisione servizi postali.
 
Il confronto aveva portato alla individuazione di quattro linee di intervento:
 
  • Gestione degli effetti delle riammissioni,  disposte dai giudici,  di personale già assunto con contratto a tempo determinato e/o lavoro temporaneo (interinale e/o somministrato);
  • Attivazione disciplina transitoria  mobilità volontaria  nazionale,  prevista  dall'accordo 22 maggio 2013, con mobilità da province eccedenti a province carenti e  con superamento del possesso dei requisiti di cui al punto 1 del citato accordo ;
  • Conversione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno secondo quanto previsto dall'accordo su servizi postali del 28 febbraio 2013;
  • Assunzione a tempo determinato per esigenze non strutturali in specifiche aree territoriali del nord, utilizzando gli ex dipendenti delle Agenzie di recapito rimasti privi di occupazione per effetto dei processi di internalizzazione delle attività di recapito riferibili a Poste Italiane.
 
L’opportuno bilanciamento degli interventi sopra riportati avrebbe consentito di  porre rimedio, in buona parte, agli squilibri oggi esistenti nell'applicazione del personale nella divisione, con particolare riferimento al recapito, che tante difficoltà sta creando a molte realtà territoriali.
 
Purtroppo nonostante l’intenso confronto non è stato possibile superare le distanze  fra le varie posizioni espresse dalle parti e pertanto non è stato possibile giungere alla sottoscrizione di un accordo che, a  nostro giudizio, avrebbe consentito finalmente di superare in larga parte la sperequazione nell'applicazione delle risorse fra i vari territori ed avrebbe consentito altresì di dare una buona risposta alle aspettative di mobilità di molti colleghi.