giovedì 29 marzo 2018

UFFICI POSTALI: Sperimentazione nuovi turni di lavoro



Nell’incontro di ieri, l’Azienda ha presentato un progetto di sperimentazione di nuovi turni di lavoro nella sportelleria di Uffici Postali con determinate caratteristiche di complessità organizzativa. 
Gli interventi esposti prevedono l’introduzione di un nuovo turno di lavoro di 7.42 ore (compresi 30 minuti di pausa) su 5 giorni a settimana. La modulazione del nuovo turno risulta strutturata secondo tre ipotesi, in relazione alle modalità ricorrenti di maggiore afflusso della clientela nell’Ufficio Postale: mattina, pomeriggio, cambio turno. 
In sostanza, si tratta di modulare la distribuzione del personale in base alla curva di carico (traffico clientela) di ciascun ufficio attenzionato. L’applicazione al nuovo turno avverrà in maniera volontaria, in assenza del cui presupposto si individueranno criteri concordati. 
La sperimentazione partirà dal mese di maggio, per mesi due, al fine di non impattare con il piano ferie estivo Le slide allegate espongono in maniera chiara le modalità operative. Nel corso dell’incontro, a fronte della circostanza che vede il personale di sportelleria applicato a rotazione al nuovo turno, quindi in modalità mista di orario ( 6:00 ore x 6 giorni e 7:42 x 5 gg/sett.), abbiamo sollevato eccezioni e richieste di chiarimento in merito all’armonizzazione dei diversi regimi normativi in materia di ferie e ticket. Inoltre, abbiamo chiesto la riduzione della pausa, da 30 a 15 minuti, per ovvie ragioni e in coerenza con le previsioni valide per gli addetti al recapito. L’Azienda si è riservata i relativi approfondimenti nel prossimo incontro. 
Alleghiamo le slides di ipotesi di sperimentazione, da aggiornare in base alle risultanze dell’incontro, unitamente a una ulteriore slide recante descrizione di una nuova tipologia di risoluzione dei monitor sulle postazioni SDP che presenta interessanti aspetti migliorativi.



Documentazione

PDL risoluzione monitor sportello





mercoledì 28 marzo 2018

mercoledì 21 marzo 2018

Criticità appalti: incontro con azienda



In merito alle problematiche emerse sulla gestione degli appalti, che non riguardano solo il cmp, ma purtroppo molte strutture di recapito, mercati privati, ed il Csa: la settimana prossima è stato pianificato un incontro con l’azienda a seguito delle nostre segnalazioni.

venerdì 9 marzo 2018

Contratti. Siglata intesa nuovo modello contrattuale. Furlan: "Un accordo che fa crescere il lavoro e il Paese"





Roma, 9 marzo 2018. "Un accordo che sottolinea il valore sociale del lavoro". Il commento della Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel corso della conferenza stampa con Confindustria e sindacati, in occasione della firma dell'accordo sul modello contrattuale. "Questo e' un accordo che arriva dalla presentazione unitaria della piattaforma contrattuale dei sindacati a Confindustria. Abbiamo lavorato tanto, oltre un anno di confronti. Al paese offriamo dei messaggi, alcuni importanti: impresa e lavoro sono un bene comune, prezioso, salvaguardato e va assolutamente alzata la qualità del lavoro e di quello che si produce - ha aggiunto Furlan -.  Abbiamo dimostrato che attraverso il dialogo e il confronto si puo' fare, pur rappresentando interessi diversi, c'e' un legame che e' il valore del lavoro. Abbiamo assistito a una campagna elettorale non bella sui temi del lavoro, noi crediamo che questo accordo contribuisca alla crescita del lavoro".


Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e i  Segretari di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, dopo la sigla del testo nella notte del 28 febbraio, hanno infatti firmato in via definitiva il documento "Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva"
Un accordo che ribadisce "l'autonomia delle parti sociali" e riafferma che le relazioni sindacali sono un "valore aggiunto" indispensabile per contribuire alla crescita del Paese, alla diminuzione delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito, al miglioramento della competitività delle imprese e all'aumento dell'occupazione. Le parti hanno condiviso tre obiettivi prioritari: la necessità di "far crescere i salari", "aumentare la produttività" e "realizzare forme efficaci di partecipazione".



L'intesa si sviluppa in sei capitoli, che descrivono le linee di indirizzo programmatico che le parti hanno condiviso:  sviluppo di una nuova politica industriale attraverso investimenti pubblici e privati; strategia di crescita inclusiva basata su formazione, ricerca e innovazione; mercato del lavoro che favorisca l'inserimento, in particolare di giovani e donne; modello di relazioni sindacali autonomo, innovativo e partecipativo. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil tornano ad affrontare anche i temi della rappresentanza e rappresentatività, confermando la volontà di dare piena attuazione al testo unico del 10 gennaio 2014, chiedendo anche alle istituzioni di fare la loro parte in questa direzione, e affermando la necessità di misurare anche la rappresentatività delle parti datoriali. Le organizzazioni firmatarie sono convinte che solo se la certificazione della rappresentanza riguarderà tutti gli attori della negoziazione si potrà porre un argine al proliferare dei contratti e relativo dumping contrattuale.



Uno dei temi affrontati nei punti riguarda il modello contrattuale, che continuerà appunto ad articolarsi su due livelli: contratto nazionale e contrattazione decentrata. Ma in un quadro regolatorio flessibile che lascia, secondo il principio della "governance adattabile", ai diversi contatti il compito di individuare le soluzioni più opportune per favorire la competitività delle imprese e la valorizzazione del lavoro. Nell'ottica di determinare le condizioni per migliorare la produttività e competitività delle imprese e il valore reale dei trattamenti economici, così come per incentivare il mercato interno, viene previsto che i contratti individuino il Tec (trattamento economico complessivo)e il Tem (trattamento economico minimo). Il primo comprende, oltre al Tem, tutti i trattamenti economici comuni per tutti i lavoratori impiegati nei trattamenti economici comuni per tutti i lavoratori impiegati nei diversi settori, comprese le forme di welfare come previdenza complementare e assistenza sanitaria, e le eventuali quote di produttività erogate a livello nazionale. Il Tem, invece, secondo la prassi già esistente nei diversi contratti costituisce il minimo tabellare che verrà rivalutato sulla base delle variazioni dell'Ipca. Di conseguenza, il valore economico complessivo del contratto, in seguito a questa intesa, sarà costituito dalla somma tra il Tem e gli ulteriori elementi retributivi previsti dal contratto: si supera così la mera difesa del potere di acquisto per andare verso l'aumento del potere di spesa dei lavoratori. Sul secondo livello, inoltre, le parti condividono che il contratto dovrà incentivare il suo sviluppo virtuoso, sia quantitativo che qualitativo.



L'intesa si conclude con il capitolo delle relazioni industriali, affrontando in modo particolare i temi del welfare, della formazione e delle competenze, della sicurezza sul lavoro, del mercato del lavoro e della partecipazione. Confindustria e Cgil, Cisl, Uil condividono la necessità di salvaguardare il "carattere universale" del welfare pubblico del quale il welfare contrattuale deve essere integrativo e non sostitutivo. Si ritiene anche indispensabile costruire un sistema di governance di questa materia capace di ottimizzarne e qualificarne i contenuti, dando priorità alle prestazioni di "interesse generale" (previdenza complementare, assistenza sanitaria, tutela della non autosufficienza e prestazioni di welfare sociale).



Sulla formazione, considerata elemento strategico per affrontare le trasformazioni di Impresa 4.0, Confindustria e sindacati confederali ritengono essenziale avviare un confronto con il Governo al fine di attivare un grande piano formativo, attraverso i fondi per la formazione continua (Fondimpresa), facendo leva su una fiscalità di vantaggio, per accrescere le competenze di chi è attualmente al lavoro e ridurre gli effetti che l'introduzione di tecnologie innovative potrebbero avere sull'occupazione.



E' prevista, peraltro, la costruzione di un adeguato sistema di certificazione delle competenze di un adeguato sistema di certificazione delle competenze acquisite. Le parti, affermano che garantire la salute e la sicurezza sui posti di lavoro è obiettivo prioritario ed è un ambito privilegiato per sviluppare un sistema di relazioni industriali responsabile e partecipato. Intendono, di conseguenza, riprendere il confronto per dare piena attuazione al Testo Unico sulla salute e sicurezza.



Sul mercato del lavoro, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil ritengono importante sostenere e accompagnare l'attuazione delle iniziative dirette ad affrontare sia le fasi di transizione del mercato del lavoro, supportando le politiche attive per l'occupazione, che la gestione delle situazioni di crisi, attraverso un utilizzo flessibile degli ammortizzatori sociali per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per ultimo, la partecipazione. Su questo versante, l'accordo prevede la necessità di sostenere, anche attraverso lo sviluppo della contrattazione collettiva, le forme e gli strumenti sia della partecipazione organizzativa nelle imprese sia di quella strategica.

martedì 6 marzo 2018

Pagamento quattordicesima mensilità

Come da contratto la quattordicesima mensilità verrà versata unitamente alla retribuzione di marzo il giorno 23/03/18. Si rammenta che la somma erogata sarà pari alla retribuzione mensile in godimento al 31 dicembre 2017.