L'Agcom ha accolto, anche se non totalmente, le richieste di Poste Italiane sulla modifica di tariffe e recapiti, passaggio fondamentale di «aggiustamento» del gruppo in vista della quotazione entro il 2015.
Pur non prendendo ancora decisioni definitive, il Garante per le comunicazioni ha infatti posto qualche paletto modificando solo in parte le proposte di Francesco Caio e sottoponendo alla consultazione pubblica del mercato le soluzioni di compromesso trovate rispetto al piano presentato dalla società.
REINTRODUZIONE POSTA ORDINARIA. La prima proposta di Poste sul portafoglio prodotti partiva dalla reintroduzione della posta ordinaria, con consegna entro quattro giorni, e dalla rideterminazione della tariffa in un euro a lettera. Nel documento sottoposto a consultazione, l'Autorità ha di fatto accettato l'ipotesi stabilendo però una forchetta di prezzo che parte da 0,80 euro, con la possibilità di salire fino a 0,95 euro entro fine anno.
DECISIONE RIMANDATA SULLA PRIORITARIA. «La variazione», precisa l'Agcom, «sarà condizionata alla verifica dell'andamento dei volumi e del rispetto degli indici di qualità del recapito da parte dell'Autorità». Per quanto riguarda il più spinoso capitolo della posta prioritaria con consegna in un giorno, la partita si complica e la decisione viene ulteriormente rimandata in attesa di un'analisi più approfondita. Il prezzo (che Poste chiedeva di portare a 3 euro) «sarà fissato nel rispetto dei principi di equità e ragionevolezza prevedendo strumenti di verifica della qualità, anche», avverte l'Autorità, «attraverso un meccanismo di rimodulazione proporzionata verso il basso dei prezzi laddove dovesse essere riscontrato un degrado non occasionale della qualità con riferimento ai giorni di avvenuto recapito». Poste potrà comunque arricchire l'offerta con servizi innovativi a valore aggiunto, quali la tracciabilità, al fine di migliorare la certezza sui tempi di recapito.
NOVITÀ SUL SISTEMA DI RECAPITO A GIORNI ALTERNI. Sul lato dei servizi, l'Autorità ha invece accolto pienamente le novità sul sistema di recapito a giorni alterni sul 25% del territorio nazionale, chiedendo però un'attenta valutazione di quali Comuni coinvolgere (secondo la consegna un giorno sì un giorno no avverrebbe in pratica su 4 mila degli 8 mila Comuni italiani). Per questo l'Agcom ha posto in consultazione specifici criteri e indici di determinazione dei Comuni che potranno essere interessati dalla misura entro il limite massimo del 25% della popolazione, «in funzione delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l'ambito del recapito postale sul territorio italiano». Tutte direttrici, sia sui recapiti che sulle tariffe, che - secondo quanto trapela da fonti vicine al gruppo - trovano molta soddisfazione da parte di Poste Italiane.
Poste a giorni alterni, Agcom si spacca
IL PIANO
L'Authority accoglie, con parziali modifiche, le proposte di Caio sui servizi di consegna e sulle tariffe. Il commissario Preto si astiene: "Serve la verifica della Ue, a rischio il servizio universale". Le delibere approvate messe a consultazione
Agcom si spacca sulle proposte di modifica al contratto di servizio di Poste Italiane con cui il gruppo guidato daFrancesco Caio conta di rimettere in sesto i bilanci del gruppo pubblico in vista della privatizzazione. Nell'ultimo Consiglio Agcom sono state approvate due delibere che modificano in parte quanto arrivato dall'Ad Francesco Caio in tema di consegna della posta - la posta verrà consegnata ogni due giorni, coprendo di fatto 4mila Comuni su 8mila - e di tariffe - 0,80 cent con possibilità di salire fino a 0,95 - con la sola astensione del commissario Antonio Preto che ha sollevato dubbi circa il rispetto del principio di servizio universale. Per capire come andrà a finire, bisognerà aspettare la fine di maggio quando il provvedimento finale, arricchiti dagli spunti della consultazione, arriverà sul tavolo della Commissione europea che dovrà dire la sua suoi criteri con cui si ridimesiona il servizio di consegna.
E proprio per evitare il "niet" della Ue, con riferimento alla modalità di recapito a giorni alterni, l’Autorità ha modificato la proposta iniziale di Poste Italiane, ponendo in consultazione specifici criteri e indici di determinazione dei Comuni che potranno essere interessati dalla misura entro il limite massimo del 25% della popolazione (secondo la consegna un giorno sì un giorno no avverrebbe in pratica su 4 mila degli 8 mila Comuni italiani), in funzione delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l’ambito del recapito postale sul territorio italiano.
Per il commissario Antonio Preto, che si è astenuto, “"la proposta debba essere verificata con la Commissione europea, e lo potremo fare durante questa fase di consultazione pubblica – spiega il commissario - La direttiva europea sui servizi postali (art. 3, par. 3, dir. 97/67/CE, come modificata dalle dir. 2002/39/CE e 2008/6/CE), norma di riferimento del settore per tutti i Paesi europei, prevede infatti l’obbligo di recapito per un minimo di cinque giorni a settimana nell’ambito del servizio universale e ciò anche nelle zone remote e scarsamente popolate. La direttiva stabilisce che la riduzione di frequenza può essere autorizzata dall’Autorità di regolazione solo in circostanze o per condizioni geografiche eccezionali”. Se la Ue desse il via libera alle modifiche al servizio di consegna l'Italia, insieme alla sola Grecia, sarebbe il Paese europeo dove la ppsta non viene recapitata tutti i giorni.
Secondo Preto, anche di fronte a una tendenza di calo dei volumi, che potrebbe spingere a ripensare il servizio universale, “occorre verificare con Bruxelles se esistono i presupposti giuridici necessari per accordare una deroga così ampia e generale”.
“Sappiamo che finora la deroga è stata applicata solo da alcuni Stati membri e in casi molto limitati ed estremi – sottolinea - Trattandosi di una direttiva europea tocca alla Commissione dare un'interpretazione uniforme per l'intera Unione europea. Quando sono in gioco servizi resi ai cittadini europei ci vuole prudenza e sicurezza di operare nel pieno rispetto dell’ordinamento”.
Con riferimento alla manovra tariffaria (relatore il commissario Antonio Martusciello), l’Autorità ha rivisto le iniziali proposte di Poste Italiane, ancorando il prezzo del prodotto postale di base all’evoluzione delCap già stabilita in precedenti provvedimenti, ovvero determinando un prezzo pari a 0,80 euro, con possibilità di crescita fino a 0,95 euro entro fine anno. "La variazione del prezzo è condizionata alla verifica dell’andamento dei volumi e del rispetto degli indici di qualità del recapito da parte dell’Agcom", dice il Garante.
“Il prezzo del prodotto di posta prioritaria sarà fissato nel rispetto dei principi di equità e ragionevolezza prevedendo strumenti di verifica della qualità, anche attraverso un meccanismo di rimodulazione proporzionata verso il basso dei prezzi laddove dovesse essere riscontrato un degrado non occasionale della qualità con riferimento ai giorni di avvenuto recapito”. Infine Poste Italiane potrà arricchire l’offerta con servizi innovativi a valore aggiunto, quali la tracciabilità, al fine di migliorare la certezza sui tempi di recapito.
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