L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di avviare due consultazioni pubbliche, una sul recapito e l’altra sui prezzi
Le cose non stanno andando esattamente come l’amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio, sperava. Inizialmente, in particolare sulle tariffe suggerite, aveva dato anche alcuni dettagli, poi era stato costretto a sorvolare. Confidando comunque che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni garantisse il necessario via libera al suo progetto.
In realtà, l’Agcom ha preso tempo, avviando due consultazioni pubbliche in merito ad altrettante idee. Una riguarda le modalità di recapito a giorni alterni, l’altra le tariffe e gli standard di qualità del servizio universale sulla base di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015.
Per quanto riguarda la prima, l’Autorità ha modificato la proposta iniziale di Poste, ponendo in consultazione specifici criteri e indici di determinazione dei comuni che potranno essere interessati dalla misura entro il limite massimo del 25% della popolazione, in funzione delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l’ambito del recapito sul territorio. Il provvedimento finale dovrà essere comunicato alla Commissione Europea.
Per la seconda, ha rivisto le proposte dell’operatore, ancorando il prezzo del prodotto di base all’evoluzione già stabilita in precedenti provvedimenti, ovvero determinando un prezzo pari a 0,80 euro, con la possibilità di crescita fino a 0,95 euro entro fine anno (a Natale 2013 l’Agcom prevedeva che quest’ultima cifra fosse raggiunta nel 2016). La variazione -tuttavia- “è condizionata alla verifica dell’andamento dei volumi e del rispetto degli indici di qualità”. Quanto al corriere prioritario, il suo costo al pubblico “sarà fissato nel rispetto dei principi di equità e ragionevolezza prevedendo strumenti di verifica della qualità, anche attraverso un meccanismo di rimodulazione proporzionata verso il basso dei prezzi laddove dovesse essere riscontrato un degrado non occasionale della qualità con riferimento ai giorni di avvenuto recapito”. L’azienda, comunque, potrà arricchire l’offerta con supporti a valore aggiunto, quali la tracciabilità.
Secondo l’Agcom, negli ultimi quattro anni il calo dei volumi in Italia è stato del 10% medio ogni dodici mesi, mentre la spesa mensile pro-capite è passata da 4,00 euro (nel 2010) a 2,00 (nel 2014).
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