mercoledì 25 marzo 2015

Poste italiane, utili crollano del 79% sotto il peso di Alitalia e delle lettere

L'ad Caio: “Ci vorrà tempo per vedere la totalità dei risultati". Ma la quotazione in Borsa per far fronte alle stringenti esigenze di cassa del governo è alle porte


L’utile di Poste italiane crolla del 79 per cento. Colpa della svalutazione della quota detenuta in Alitalia e della maggiore pressione fiscale, oltre che del calo dei volumi della corrispondenza e di oneri straordinari (242 milioni) legati alla trasformazione del gruppo in vista della quotazione in Borsa. “Il processo è avviato ma ci vorrà tempo per vedere la totalità dei risultati. Per questo il nostro piano si articola su cinque anni”, ha ammesso il numero uno del gruppo pubblico Francesco Caio. Un periodo che però è troppo lungo rispetto alle stringenti esigenze di cassa del governo che vuole procedere al collocamento della società entro novembre correndo il rischio di cedere una quota del gruppo aprezzi scontati.
Per valorizzare al meglio Poste, Caio dovrà innanzitutto spuntare un miglior prezzo per la corrispondenza. L’amministratore delegato del gruppo vorrebbe portare il costo della posta prioritaria da 70 centesimi a 3 euro (+328%) e reintrodurre la posta ordinaria a 1 euro con obbligo di consegna entro quattro giorni. Inoltre per abbattere i costi di consegna delle lettere, Caio propone di consegnare la corrispondenza a giorni alterni sul 25% del territorio nazionale. L’idea però non convince l’Authority per le comunicazioni che dovrà esprimersi a breve.
Corrispondenza a parte, Poste continua a crescere: nel 2014 il gruppo ha realizzato 29 miliardi di ricavi, contro i 26 miliardi del precedente esercizio. A livello operativo, però, la società ha registrato un dimezzamento del risultato passato da 1,4 miliardi a 691 milioni per effetto del calo dei volumi di corrispondenza e degli oneri di ristrutturazione. Sui profitti netti, calati a 212 milioni dal miliardo del precedente esercizio, ha inciso inoltre la svalutazione Alitalia e la “maggiore incidenza delleimposte sul reddito dell’esercizio che passa dal 34% del 2013 al 70% del 2014”.
Poste Vita si conferma infine la gallina dalle uova d’oro con unaraccolta premi salita di oltre 2 miliardi (da 12,3 a 15,5 miliardi). Il risparmio amministrato è migliorato del 6% attestandosi a 459 miliardi di euro, mentre rimane sostanzialmente stabile la raccolta di risparmio postale. Crescono anche i ricavi del Corriere Espresso e Pacchi (+13,8% a livello di capogruppo) grazie alla progressiva diffusione dell’ e-commerce. I numeri positivi della consegna pacchi e di Poste Vita non sono però sufficienti ad immaginare un futuro roseo per Poste. Non a caso, nella nota emessa a commento dei dati di bilancio, Caio ricorda che il gruppo ha davanti “grandi sfide e grandi opportunità: da una parte la strutturale contrazione dei volumi di corrispondenza che – in Italia come in tutto il mondo – richiede nuove regole e nuovi processi per garantire un servizio universale di qualità; dall’altra il processo di trasformazione dell’economia verso la digitalizzazione, che apre nuove opportunità di crescita per Poste Italiane nei settori della logistica per l’e-commerce e dei pagamenti digitali”. Segmenti di mercato in cui l’ex mister agenda digitale punta per risollevare le sorti del gruppo.
Ecco quanto dichiara l'Azienda

Comunicato Stampa

È possibile leggere il testo del comunicato stampa o scaricare sul pc il documento in formato pdf, attraverso il link in fondo alla pagina web.
24 mar 2015

Poste Italiane: Crescono i Ricavi.
Risultato operativo e Utile netto in calo.
In corso la trasformazione del Gruppo verso la privatizzazione. 

Il Gruppo conferma positivi risultati nella raccolta del risparmio e dei premi assicurativi. In crescita la redditività dei servizi finanziari. Il settore postale, su cui gravano gli obblighi del Servizio Universale, in un contesto di mercato penalizzato dalla flessione della domanda, registra una riduzione dei volumi che ha generato una forte contrazione dei livelli di reddito.
• Ricavi totali a 29 miliardi (26 miliardi nel 2013)

• Risultato operativo a 691 milioni (1.400 milioni nel 2013)
• Utile netto a 212 milioni (1.005 milioni nel 2013)

• Totale risparmio amministrato, diretto e indiretto, pari a 459 miliardi (+6% vs 2013)
Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, riunitosi sotto la presidenza di Luisa Todini, ha esaminato e approvato la Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2014. Nell’esercizio, i ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si sono attestati a 29 miliardi di euro in aumento rispetto ai risultati del 2013 (26 miliardi), beneficiando della crescita della raccolta dei premi assicurativi. Il risultato operativo è stato pari a 691 milioni, in calo rispetto ai 1.400 milioni del 2013. Tale contrazione è sostanzialmente ascrivibile da una parte alla riduzione dei volumi della corrispondenza, dall’altra ai maggiori oneri straordinari per 242 milioni di euro destinati al processo di trasformazione definito nel piano industriale e già avviato dal Gruppo, anche in vista della privatizzazione.
L’utile netto dell’esercizio, pari a 212 milioni di euro, si presenta in calo rispetto ai 1.005 milioni di euro del 2013. Tale riduzione è ascrivibile, oltreché alla summenzionata contrazione di redditività operativa, anche alla svalutazione della partecipazione detenuta in Alitalia CAI già rilevata nel primo semestre dell’esercizio, nonché alla maggiore incidenza delle imposte sul reddito dell’esercizio che passa dal 34% del 2013 al 70% del 2014. Tale incremento è principalmente dovuto all’indeducibilità del costo del lavoro dalla base imponibile IRAP, che incide maggiormente al diminuire dell’utile ante imposte, e alla rilevazione nel corso del 2013 di una componente positiva di reddito straordinaria relativa alla contabilizzazione di crediti d’imposta di competenza degli esercizi 2004-2006, pari a circa 223 milioni di euro, causati dalla variazione normativa che ha sancito la deducibilità dall’imponibile IRES dell’IRAP sostenuta sul costo del lavoro.
Nel complesso, l’andamento dell’esercizio evidenzia una buona performance dei comparti assicurativo e finanziario a cui si contrappone la prevista flessione dei servizi postali tradizionali, originata dalla minore domanda di comunicazione “tradizionale” per la sempre più marcata tendenza dei clienti a operare la c.d. “e-substitution”, ovvero la sostituzione della posta cartacea con quella elettronica.
In crescita i ricavi del Corriere Espresso e Pacchi che, a livello di Capogruppo, segnano un +13,8% rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita dell’e-Commerce.
Nei sistemi di pagamento il Gruppo ha confermato la leadership nella monetica, con circa 21 milioni di carte emesse, di cui 13,5 milioni di prepagate, e con un incremento delle transazioni effettuate dell’8% circa rispetto al 2013 (621 milioni di transazioni effettuate nel corso del 2014). In tale contesto si conferma il successo del lancio della carta Postepay Evolution (quasi 500mila carte vendute dal lancio). Tale carta rappresenta la prima prepagata ricaricabile dotata di codice IBAN che, oltre alle normali funzionalità della Postepay standard, permette anche di effettuare le principali operazioni bancarie tipiche di un conto corrente. 
Il gruppo Poste Vita, leader italiano nel settore assicurativo con riserve per oltre  87 miliardi di euro, nel corso del 2014 ha realizzato una raccolta premi di 15,5 miliardi di euro, a fronte di 13,2 miliardi di euro nel 2013, consolidando il trend di crescita anche nel comparto dei piani pensionistici individuali, superando le 711mila adesioni.
Cresce, dunque, complessivamente, il risparmio amministrato, che, al 31 dicembre 2014, si attesta a 459 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 31 dicembre 2013, grazie soprattutto al citato forte sviluppo del comparto assicurativo Vita. Rimane sostanzialmente stabile la raccolta di risparmio postale.
PosteMobile con 3,3 milioni di linee telefoniche (2,8 milioni a fine 2013) e 1,3 miliardi di euro di transazioni effettuate dalla sua nascita, è il primo operatore in Italia ad aver lanciato sul mercato una soluzione NFC (Near Field Communication) completa e integrata per il mondo dei trasporti pubblici. Il valore delle transazioni finanziarie effettuate dai clienti nel corso del 2014 è stato di 339 milioni di euro (290 milioni nel 2013).
In sintesi, il 2014 è stato un anno di importante transizione per Poste Italiane e nel secondo semestre sono state poste la basi per una nuova fase di sviluppo.
Il Gruppo ha varato un nuovo piano industriale di crescita e sviluppo a medio termine che definisce le priorità di business per i prossimi 5 anni: un orizzonte temporale coerente alla natura strutturale della trasformazione necessaria per fare di Poste Italiane una infrastruttura strategica per la modernizzazione e la crescita del Paese, per il miglioramento della competitività delle imprese e della qualità di vita dei cittadini.
Il Gruppo ha anche implementato un nuovo assetto organizzativo più semplice, coerente  con gli indirizzi del piano di sviluppo e più  efficace ai fini di valorizzare le sinergie e le unicità derivanti dall’integrazione dei servizi del Gruppo - quali ad esempio logistica e pagamenti - nel rispetto delle specificità regolamentari che governano le diverse attività.
Poste Italiane ha inoltre condiviso, attraverso un costruttivo dialogo con le Istituzioni - Governo, Parlamento e Autorità di regolamentazione e vigilanza - la necessità di un diverso e rinnovato servizio postale universale, più in linea con le mutate esigenze dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione. La Legge di Stabilità 2015 ha definito le misure, in corso di attuazione da parte dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, per garantire questa trasformazione, attraverso una maggiore flessibilità di offerta e livelli di servizio, compatibile con la sostenibilità economica del servizio postale,  sempre più minacciata dalla strutturale contrazione dei volumi e dalle ridotte risorse pubbliche destinate al suo finanziamento. Su tale rinnovato servizio postale universale si fonderà il nuovo contratto di programma, in via di definizione, che disciplinerà i rapporti tra lo Stato e Poste Italiane nel periodo 2015-19.
Nella seconda metà del 2014, infine, è stata firmata una nuova convenzione quinquennale con Cassa Depositi e Prestiti per la raccolta e amministrazione del Risparmio Postale.
Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane, ha così commentato: “Il Gruppo ha avviato una profonda trasformazione per affrontare una nuova fase di crescita e sviluppo. Abbiamo davanti a noi grandi sfide e grandi opportunità: da una parte la strutturale contrazione dei volumi della corrispondenza che - in Italia come in tutto il mondo - richiede nuove regole e nuovi processi per garantire la sostenibilità di un servizio universale di qualità; dall’altra il processo di trasformazione dell’economia verso la digitalizzazione, che apre nuove opportunità di crescita per Poste Italiane nei settori della logistica per l’e-commerce e dei pagamenti digitali. Abbiamo avviato un piano strategico chiaro e fortemente ancorato al mercato e alla capillarità territoriale della nostra Azienda. Siamo consapevoli della complessità di un percorso che richiede non solo innovazione di offerta, di processi e di sistemi -di per sé già sfidante - ma anche un cambio di cultura con un crescente orientamento alla qualità del servizio e al cliente-cittadino. Il processo è avviato ma ci vorrà tempo per vedere la totalità dei risultati. Per questo il nostro piano si articola su 5 anni. Ma sono convinto che Il Gruppo ha le risorse, le competenze e la determinazione per completare con successo la sua trasformazione. In questo contesto la privatizzazione costituisce un elemento centrale del nuovo piano, coerente con le priorità di sviluppo di Poste Italiane”.
ALLEGATI: PROSPETTI CONTABILI DEL GRUPPO POSTE ITALIANE
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Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Luigi Ferraris, dichiara ai sensi del comma 2 dell’articolo 154-bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Roma, 24 marzo 2015

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