L'amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, conferma l'obiettivo di quotare in Borsa la società entro quest'anno ma chiede che sia realizzata la riforma del settore recapiti, «essenziale non solo per la privatizzazione ma per la sostenibilità del business». L'Autorità per le comunicazioni dovrebbe decidere proprio oggi. Il settore recapiti ha pesato sulla forte contrazione dei margini e dell'utile nel bilancio 2014 appena approvato.
«Assolutamente sì, confermiamo l'obiettivo di quotazione entro il 2015. L'azienda è pronta». Francesco Caio, ad di Poste Italiane, si dichiara convinto che il processo di privatizzazione del gruppo può partire quest'anno. Resta aperto un fronte cruciale, la decisione che oggi l'Authority dovrebbe adottare sulla riforma del settore dei recapiti chiesta dalla società. «È una riforma essenziale, non soltanto per la privatizzazione, ma per la sostenibilità del nostro business», chiosa.
Il bilancio 2014 appena approvato mostra una forte contrazione di margini e utile. Può spiegare le ragioni?
Il bilancio comincia a riflettere la nuova strategia di Poste basata su tre dinamiche: logistica, sistema di pagamenti e risparmio. Il settore dei recapiti ha contribuito in buona parte alla contrazione dei margini del gruppo (-50% l'Ebit consolidato, a 691 milioni, -80% l'utile a 212 milioni, ndr). E questo perchè cittadini e imprese usano sempre meno la corrispondenza. In questa divisione cominciamo però ad avere segni di crescita per lo sviluppo dei pacchi (+13,8%). È una parte dell'azienda ancora troppo piccola rispetto all'infrastruttura di Poste, che dovrà crescere molto in futuro. Il Bancoposta, che è una piattaforma per pagamenti digitali e transazioni finanziarie, ha segnato un buon progresso dei margini grazie a prodotti come Postepay evolution. E poi c'è il settore assicurativo, che continua a trainare margini e ricavi.
Il bilancio comincia a riflettere la nuova strategia di Poste basata su tre dinamiche: logistica, sistema di pagamenti e risparmio. Il settore dei recapiti ha contribuito in buona parte alla contrazione dei margini del gruppo (-50% l'Ebit consolidato, a 691 milioni, -80% l'utile a 212 milioni, ndr). E questo perchè cittadini e imprese usano sempre meno la corrispondenza. In questa divisione cominciamo però ad avere segni di crescita per lo sviluppo dei pacchi (+13,8%). È una parte dell'azienda ancora troppo piccola rispetto all'infrastruttura di Poste, che dovrà crescere molto in futuro. Il Bancoposta, che è una piattaforma per pagamenti digitali e transazioni finanziarie, ha segnato un buon progresso dei margini grazie a prodotti come Postepay evolution. E poi c'è il settore assicurativo, che continua a trainare margini e ricavi.
A fine 2013 il risultato operativo del settore dei recapiti era positivo per 300 milioni. Come ha chiuso l'anno?
L'Ebit è andato in rosso per circa 500 milioni. Il delta di 800 milioni rispetto al 2013 è dovuto alla contrazione dei ricavi per 300 milioni (per il calo della corrispondenza), a minori contributi pubblici per circa 100 milioni, a maggiori ammortamenti e accantonamenti per 150 milioni, a maggiori oneri straordinari per 242 milioni destinati al processo di trasformazione avviato anche in vista della privatizzazione.
L'Ebit è andato in rosso per circa 500 milioni. Il delta di 800 milioni rispetto al 2013 è dovuto alla contrazione dei ricavi per 300 milioni (per il calo della corrispondenza), a minori contributi pubblici per circa 100 milioni, a maggiori ammortamenti e accantonamenti per 150 milioni, a maggiori oneri straordinari per 242 milioni destinati al processo di trasformazione avviato anche in vista della privatizzazione.
Sono oneri legati agli esodi incentivati, si parla di circa 2/3 mila persone
In quella voce c'è anche questo. Ma ci tengo a chiarire che stiamo solo proseguendo un trend già avviato dal 2012 dal gruppo. Le uscite in questione sono previste tra il 2015 e l'inizio del 2016.
di Laura Serafini27 marzo 2015
http://www.ilsole24ore.com
In quella voce c'è anche questo. Ma ci tengo a chiarire che stiamo solo proseguendo un trend già avviato dal 2012 dal gruppo. Le uscite in questione sono previste tra il 2015 e l'inizio del 2016.
di Laura Serafini27 marzo 2015
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