Natale, 2014
Che le cose siano così, non vuole dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, si scopre che c’è un prezzo da pagare ed è allora che la maggioranza preferisce lamentarsi, piuttosto che fare.
Giovanni Falcone
Carissimi,
il mondo sta cambiando e noi possiamo partecipare al cambiamento solo se lo conosciamo davvero e siamo in grado di interpretarlo alla luce della nostra identità, dei nostri valori e della nostra memoria storica.
In questi pochi anni il nostro mondo quotidiano si è dilatato fino a comprendere tutto il mondo, tutto il Pianeta. Le nostre relazioni si sono estese ed infittite. Viviamo in una dimensione geopolitica dominata dall’interdipendenza. Non ci sono più problemi così lontani da poterli ignorare, perché il nostro mondo coincide con tutto il Mondo.
Il nostro lavoro, come postali, è totalmente diverso rispetto al passato più recente. E’ diverso anche il nostro lavorocome sindacalisti: siamo passati dalla gestione della continuità alla negoziazione della discontinuità e della flessibilità, dal contratto unico all’articolazione su due livelli e al nuovo assetto negoziale generato dalle elezioni delle RSU. Dobbiamo chiederci:
* siamo in grado di affrontare e gestire tutti questi cambiamenti insieme?
* con quali strumenti e con quali strategie possiamo orientare il nuovo progetto?
Ci servono una cultura, una visione d’insieme ed un sistema di strumenti e strategie adeguati rispetto al livello dei problemi che dovremo affrontare. L’importante è che il nuovo modo di pensare sia radicato nelle nostre conoscenze, nella nostra storia, nel nostro sistema di valori. La nostra storia passata è l’unica garanzia che abbiamo di poter riscrivere il futuro.
Cosa significano oggi solidarietà, democrazia, partecipazione, tutela, diritti di cittadinanza? Per rispondere correttamente dobbiamo ripartire dai nostri valori fondamentali, dal nostro “perché siamo insieme”.
Noi mettiamo sempre al centro del nostro pensiero e della nostra azione i valori della persona, il valore di ogni singola persona.
Non è il mercato che produce ricchezza: sono le persone con la loro intelligenza, con la loro passione, con la loro esperienza, memoria, identità. Sono le speranze che muovono il mondo. Possiamo rendere globali i nostri valori testimoniandoli concretamente, nelle scelte della politica e nelle forme dell’economia.
E’ il momento di rimettere in ordine le cose, cominciando dalle parole e dal loro significato reale.
Al primo posto, nella nostra graduatoria, ci sono gli esseri umani, che per noi sono tutti uguali, nel senso che hanno tutti gli stessi diritti e doveri.
Al secondo posto ci sono le scelte di comportamento degli esseri umani, i valori che li guidano. L’insieme dei valori si chiama “etica”, parola che viene dal greco e significa, appunto, “scelte di comportamento”.
Al terzo posto mettiamo il comportamento delle comunità umane, le regole che ci diamo per convivere nelle migliori condizioni possibili. Le regole della comunità si chiamano “politica”.
Al quarto posto possiamo mettere le aspirazioni più alte, le speranze ed il desiderio di felicità che tutti gli uomini sentono. La parola che esprime tutto questo è “estetica”.
Al quinto posto mettiamo le regole per gestire le risorse di ciascuno e della comunità, per raggiungere il benessere insieme. Questo è quello che chiamiamo “economia”. Che significa, esattamente, “le regole per la buona gestione della comunità”.
Come riflessione per il Natale vi proponiamo un esempio di come dovrebbe funzionare il mondo, quando le cose stanno al loro posto.
“La città è la casa della persona umana. In ogni città degna di questo nome ciascuno deve avere una casa per amare, una scuola per imparare, un’officina per lavorare, un ospedale per guarire, una chiesa per pregare e molti giardini perché i bambini possano giocare ed i vecchi riposare.” Sono parole di Giorgio La Pira, che fu Sindaco di Firenze negli anni della ricostruzione. In quella città c’è tutto quello che serve per vivere bene insieme.
La risposta all’invadenza dell’economia non può essere lasciata alla capacità dei singoli, perché il problema della cittadinanza è strettamente legato alla qualità della convivenza, alla qualità dei rapporti tra i cittadini nella vita di tutti i giorni.
Non lasciamo che il contenuto della cittadinanza si impoverisca fino all’indifferenza.
La società civile, come istanza collettiva e rappresentanza di interessi generali, verrebbe cancellata.
Agli albori dello sviluppo industriale la società civile ha scelto di rappresentarsi attraverso i partiti, i sindacati e le associazioni di categoria. Oggi, nel momento del nuovo cambiamento nell’organizzazione del mondo, il corpo civile del nostro Paese e del resto d’Europa può esprimere innovazione e soluzioni più avanzate di quelle attuali. Per questo ha diritto di parola, diritto di ascolto e diritto di accesso ai luoghi della decisione.
E nella rivendicazione di questi diritti troverà certamente il nostro sindacato al suo fianco, perché la parola “sindacato” significa “giustizia insieme”.
Il nostro compito oggi è quello di garantire il presente e il futuro dei lavoratori delle Poste. Per farlo, abbiamo bisogno di usare sempre meglio i tre strumenti fondamentali di cui disponiamo: sapere, saper fare e far sapere.
Sapere di più e meglio…Saper fare di più e meglio…Far sapere a tutti è meglio.
Il consenso non viene dai numeri, ma dalla condivisione. Quindi, che questo sia il Natale della condivisione, della partecipazione, del ragionare insieme.
Abbiamo molte cose da cambiare e il modo migliore di farlo è diventare noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
L’universo è cambiamento. La nostra vita è il risultato dei nostri pensieri. Lo ha detto l’Imperatore Marco Aurelio duemila anni fa.
Impegniamoci a cambiare i nostri pensieri, non quelli degli altri.
Impegniamoci ad essere la minoranza che si tira su le maniche, paga il prezzo che c’è da pagare e cambia il mondo.
Siamo i registi della nostra vita.
Sorridenti, cordiali, aperti, coraggiosi e sempre capaci di augurare a tutti il meglio, a partire da questo Natale e dalle Feste che lo accompagnano.
“…Abbraccia il cambiamento
Sii il cambiamento…” Riccardo Barbati
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