mercoledì 14 ottobre 2015

Furlan – “POSTE, Privatizzazione occasione per far partecipare ilavoratori alla governance"


12 OTTOBRE 2015
Ufficio Stampa Cisl - "Non abbiamo espresso contrarietà alla quotazione in borsa delle Poste, ma abbiamo proposto che anche i lavoratori partecipino alla "governance" dell'azienda attraverso l'azionariato collettivo. Questa sarebbe una svolta storica per il nostro paese, una sfida sociale e culturale che come Cisl abbiamo lanciato al Governo, a tutte le forze politiche ed alle altre forze sociali".
E' quanto sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan a proposito della privatizzazione di Poste. "La vendita del 40 per cento delle azioni di Poste è una operazione finanziaria importante che avrà ripercussioni, speriamo positive, sul futuro dei servizi postali, sui nuovi investimenti produttivi dell'azienda, sulla tenuta dell'occupazione e sulla gestione del risparmio dei cittadini, visto che le Poste raccolgono quasi 500 miliardi all'anno di depositi, finanziando in parte la Cassa Depositi e Prestiti. Occorre mantenere soprattutto l'unicità dell'azienda e salvaguardare anche il ruolo sociale che hanno sempre avuto le Poste nel nostro paese. Ma questa parziale privatizzazione di Poste può e deve diventare anche un'opportunità per rendere più moderne e forti le relazioni industriali nel nostro paese. Utilizziamo l'occasione dell'apertura al mercato per riconoscere ai lavoratori un eguale protagonismo ed un controllo responsabile sulle scelte di politica industriale, in modo da rendere più solide e competitive le nostre imprese.
In questa prospettiva non è sufficiente favorire l'acquisto delle azioni singolarmente da parte dei lavoratori, come avverrà nel caso della quotazione di Poste. Bisogna invece incentivare fiscalmente l'azionariato collettivo in modo che i lavoratori possano associarsi ed indicare i loro rappresentanti nel Consiglio d'Amministrazione o in quello di sorveglianza.

L'azienda postale può diventare davvero un "modello" per tutto il mondo produttivo italiano. E' il percorso concreto per conciliare capitale e lavoro. Partiamo dalle Poste per rendere possibile ed esplicita la straordinaria voglia di partecipazione che c'è nella società italiana e nei luoghi di lavoro di cui tanti parlano solo astrattamente. La democrazia economica è lo strumento moderno per controllare ed indirizzare le scelte dei manager e degli azionisti, per modernizzare il capitalismo italiano attraverso il protagonismo responsabile dei lavoratori" .

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