Feb 12 2015
18:33
Notizie dall'Italia
Però -viene specificato dal Mise- il piano di chiusura degli uffici postali “è conforme ai criteri fissati dalla delibera Agcom”. Cui spetta l’ultima parola
I due giorni di Palermo, e poi subito a Roma, per incontrare ben altri interlocutori. Così come aveva chiesto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, che intendeva dare una risposta politica alle continue, numerosissime proteste evidenziate nel territorio, in queste settimane, contro i tagli individuati da Poste italiane.
Al tavolo, quindi, l’amministratore delegato della società Francesco Caio, il rappresentante del Governo ed il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani.
Durante la riunione, svoltasi oggi, è stato deciso -sottolineano dal Mise- il confronto con Regioni e Comuni, confronto che precederà la fase attuativa del piano di razionalizzazione. L’operatore si è impegnato a coinvolgere le istituzioni locali “per spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini”. Però, l’intervento di chiusura previsto nel 2015 “è conforme ai criteri fissati dalla delibera Agcom”; spetterà a quest’ultima “verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008”.
Ora Giacomelli prenderà contatto con il presidente della Conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino, e con il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani, Piero Fassino, per concordare le modalità della nuova fase.
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