lunedì 10 giugno 2013

TnT riorganizzazione: previsti 857 licenziamenti

Per ricordare lo scenario in cui potevamo trovarci l'anno scorso, che con un intervento deciso di tutti é stato scongiurato. Per renderci conto di cosa succede fuori da questa azienda, e capire che il momento richiede un reale impegno per andare avanti.






Tnt Express vara un piano di riorganizzazione in Italia che prevede 857 esuberi su 3.000 dipendenti. Lo ha reso noto l'azienda che parla di «necessità di adattare la struttura operativa italiana al difficile contesto economico, in linea con il programma Deliver». Il piano prevede di far confluire le attività operative delle filiali più piccole in strutture di dimensioni maggiori, collocate in posizioni strategiche sul territorio nazionale. Circa 20 strutture in Italia saranno coinvolte.
«Sono consapevole che si tratti di una notizia particolarmente difficile - commenta l'amministratore delegato di Tnt Express Italy, Tony Jakobsen - purtroppo il rallentamento dell'economia e la pressione sui prezzi che interessa il settore dei trasporti impongono questi cambiamenti. Dobbiamo ripensare la nostra organizzazione in una chiave più agile e snella, con una struttura dei costi competitiva, in grado di tutelare il nostro posizionamento sul mercato nel lungo termine».
A stretto giro di posta è giunta la risposta dei sindacati. «Avviare subito ed urgentemente un confronto che intervenga sul piano di ristrutturazione di TNT sulla base di soluzioni condivise che evitino i licenziamenti, salvaguardando l'occupazione»: lo chiedono, unitariamente, le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in seguito alla comunicazione di oggi. «La procedura di mobilità - denunciano si sindacati - crea una profonda preoccupazione circa la strategia industriale del Gruppo multinazionale, indirizzata inizialmente ad una politica di terziarizzazione ed oggi ad un avvio di smantellamento della presenza di Tnt in Italia che colpisce i livelli occupazionali complessivi, oltre a tutta la filiera dell'indotto».
Secondo le organizzazioni sindacali «é indispensabile il ritiro dei licenziamenti da parte aziendale e la presentazione di un piano industriale credibile che abbia come obiettivi investimenti ed il mantenimento dell'occupazione nel nostro paese».
«A partire da oggi e sulla base della comunicazione della mobilità - annunciano infine Filt, Fit e Uilt - é proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del Gruppo e nei prossimi giorni saranno decise ulteriori iniziative di protesta».

Dal Sole 24 ore

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