Piccoli Comuni, sostegno pure per la posta
Entrerà in vigore il 17 novembre: è la legge 158, che cerca di evitare l’abbandono del territorio. I paesi potranno agire da soli o insieme ad altri
Per garantire uno sviluppo sostenibile e un equilibrato governo del territorio, lo Stato, le Regioni, le Città metropolitane, le Province o aree vaste, le Unioni di comuni, i Comuni, anche in forma associata, le Unioni di comuni montani e gli Enti parco “possono promuovere nei piccoli comuni (cioè quelli con al massimo cinquemila abitanti, ndr) l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento all'ambiente, alla protezione civile, all'istruzione, alla sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità, ai servizi postali”. Per tale fine, i piccoli Comuni, anche in forma associata, possono istituire centri multifunzionali mentre Regioni e Province possono concorrere alle spese concernenti l’uso dei locali necessari alle relative prestazioni.È quanto prevede l’attesa legge 158, datata 6 ottobre e pubblicata in “Gazzetta ufficiale” il 2 novembre. S’intitola “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”. Entrerà in vigore il giorno 17.Per quanto riguarda il settore postale ed i pagamenti, le indicazioni sono contemplate all’articolo 9. Prevede l’azione degli stessi paesi, da soli o in gruppo e comunque d’intesa con la Regione. Possono proporre, sulla base delle modalità stabilite nel contratto di programma tra il ministero dello Sviluppo economico e il fornitore del servizio postale universale, “iniziative volte a sviluppare, anche attraverso l’eventuale ripristino di uffici postali, l’offerta complessiva dei servizi postali, congiuntamente ad altri servizi, in specifici ambiti territoriali, individuati tenuto conto di ragioni di efficienza e razionalizzazione della fornitura dei medesimi servizi e valorizzando la presenza capillare degli uffici postali appartenenti al fornitore del servizio postale universale”.Ancora, i piccoli Comuni possono stipulare convenzioni con le organizzazioni di categoria e con la società Poste italiane spa, affinché i pagamenti in conto corrente postale, ad esempio quelli concernenti le imposte locali, i vaglia nonché altre prestazioni possano venire effettuati presso gli esercizi commerciali di comuni o frazioni non serviti dal servizio postale, nel rispetto della disciplina riguardante tali supporti e delle norme in materia adottate dalla Banca d’Italia. Inoltre, possono affidare la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa al medesimo operatore.
Per garantire uno sviluppo sostenibile e un equilibrato governo del territorio, lo Stato, le Regioni, le Città metropolitane, le Province o aree vaste, le Unioni di comuni, i Comuni, anche in forma associata, le Unioni di comuni montani e gli Enti parco “possono promuovere nei piccoli comuni (cioè quelli con al massimo cinquemila abitanti, ndr) l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento all'ambiente, alla protezione civile, all'istruzione, alla sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità, ai servizi postali”. Per tale fine, i piccoli Comuni, anche in forma associata, possono istituire centri multifunzionali mentre Regioni e Province possono concorrere alle spese concernenti l’uso dei locali necessari alle relative prestazioni.È quanto prevede l’attesa legge 158, datata 6 ottobre e pubblicata in “Gazzetta ufficiale” il 2 novembre. S’intitola “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”. Entrerà in vigore il giorno 17.Per quanto riguarda il settore postale ed i pagamenti, le indicazioni sono contemplate all’articolo 9. Prevede l’azione degli stessi paesi, da soli o in gruppo e comunque d’intesa con la Regione. Possono proporre, sulla base delle modalità stabilite nel contratto di programma tra il ministero dello Sviluppo economico e il fornitore del servizio postale universale, “iniziative volte a sviluppare, anche attraverso l’eventuale ripristino di uffici postali, l’offerta complessiva dei servizi postali, congiuntamente ad altri servizi, in specifici ambiti territoriali, individuati tenuto conto di ragioni di efficienza e razionalizzazione della fornitura dei medesimi servizi e valorizzando la presenza capillare degli uffici postali appartenenti al fornitore del servizio postale universale”.Ancora, i piccoli Comuni possono stipulare convenzioni con le organizzazioni di categoria e con la società Poste italiane spa, affinché i pagamenti in conto corrente postale, ad esempio quelli concernenti le imposte locali, i vaglia nonché altre prestazioni possano venire effettuati presso gli esercizi commerciali di comuni o frazioni non serviti dal servizio postale, nel rispetto della disciplina riguardante tali supporti e delle norme in materia adottate dalla Banca d’Italia. Inoltre, possono affidare la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa al medesimo operatore.
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