Se il pensiero di un Africa al centro del mercato e-commerce fa sorridere alcuni, rammentiamoci di qualche decade fa quando la Cina era altro, i paesi e i mercati cambiano, e in un rilancio di un'economia il settore postale resta un elemento chiave.
C’è anche “Easy export”
L’Unione postale universale lo testerà in Marocco, ma l’idea
-se funziona- è portarlo in altre aree del pianeta. Le attese locali per
Ecom@africa
Un nuovo progetto pilota, “Easy export”, è stato avviato
dall’Unione postale universale; è volto ad affiancare Ecom@africa e lo sviluppo
della tecnologia nel Continente nero. Si è cominciato con il Marocco. Il
direttore generale dell’agenzia onusiana, Bishar Hussein, ha incontrato il
ministro locale a Industria, investimenti, commercio ed economia digitale,
Moulay Hafid Elalamyen, per firmare l’accordo.
L’iniziativa intende far uscire virtualmente dai confini
nazionali i singoli commercianti e le imprese minori. La piattaforma dovrebbe
creare dei mercati regionali ed internazionali per le micro, le piccole e le
medie aziende, generando lavoro soprattutto per donne e giovani. Secondo le
aspettative, il programma verrà concretizzato in un anno e, se funzionerà, sarà
reiterato in altre zone del pianeta.
Il rappresentante governativo poi ha assicurato che il
Paese, tramite Poste Maroc, firmerà lo stesso Ecom@Africa, che si concentra
sull’e-commerce: l’obiettivo è trasformarsi in un interlocutore per tutta l’area.
Il ritorno in Tunisia
L’Unione postale universale definisce con il Paese nordafricano
l’accordo di cooperazione riguardante il progetto Ecom@Africa. Intanto, Gibuti
ed Uganda chiedono di essere coinvolti
Si scende di livello così da entrare nei dettagli. È il
progetto per la piattaforma di commercio elettronico Ecom@Africa che coinvolge,
quale partner, anche la Tunisia.
Ad inizio anno il segretario generale dell’Unione postale
universale, Bishar Hussein, aveva incontrato il locale ministro delle
Tecnologie dell’informazione e dell’economia digitale, Mohamed Anouar Maârouf.
Qualche giorno fa il faldone è stato riaperto, allo scopo di
definire un accordo di cooperazione con la Poste tunisienne. A presentarsi per
la firma davanti al massimo dirigente dell’Upu, il presidente e direttore
generale dell’operatore, Moez Chackchouk.
Il documento formalizza l’impegno preso in precedenza,
ribadendo l’opportunità per il servizio postale di contribuire allo sviluppo; d’altro
canto, i tecnici delle due delegazioni già stanno definendo le strutture
tecniche ed operative adatte, che permetteranno di passare dalle parole ai
fatti.
Il piano vede come referenti regionali pure Camerun, Costa d’Avorio,
Kenya, Marocco e Sudafrica, ma Gibuti ed Uganda hanno chiesto di essere
coinvolti.
Pure la Tunisia investe
Dopo il Sudafrica, il Paese mediterraneo: realizzerà la
seconda delle cinque piattaforme regionali del continente tese a sviluppare il
commercio elettronico
Dopo l’accordo con il Sudafrica, quello con la Tunisia. Nel
primo caso per realizzare una piattaforma di commercio elettronico destinata
all’area meridionale, nel secondo per concretizzarla al servizio della fascia
settentrionale. È per questo che il direttore generale dell’Unione postale
universale, Bishar Hussein, ha incontrato il ministro locale delle Tecnologie
dell’informazione e dell’economia digitale, Mohamed Anouar Maârouf.
L’intervento -ha dichiarato quest’ultimo- “si inserisce in
una strategia nazionale per facilitare le procedure amministrative riguardanti
le piccole e medie imprese, in particolare quelle attive nelle esportazioni”. Verrà
finanziato in loco con 10 milioni di dollari statunitensi; all’aeroporto
internazionale di Tunisi già si sta lavorando per creare una struttura in grado
di trattare pacchi e merci, comprendendo magazzino, centro di smistamento e
spedizione, supporto doganale.
Concepito dall’Upu, il progetto è stato nominato
Ecom@africa; intende aiutare le Poste (e se necessario realtà private) a
sviluppare servizi di commercio elettronico. Lungo il continente saranno
allestite cinque piattaforme, valide per le regioni australe, settentrionale,
occidentale, orientale e centrale, in prospettiva capaci di coprirlo per intero.
Lo stesso approccio verrà replicato ad altre latitudini.
Sudafrica, la spinta all’e-commerce
L’Unione postale universale ha scelto Pretoria per avviare -attraverso
l’operatore locale Sapo- una piattaforma valida per tutta la regione.
Dopo la piattaforma informatica dedicata alla vendita dei
francobolli, dal Continente nero giunge pure quella, più generale, inerente al
commercio elettronico. Ad averla definita sono l’Unione postale universale,
rappresentata dal suo direttore generale Bishar Hussein, ed il Sudafrica, per
il quale è intervenuto il ministro delle Telecomunicazioni e dei servizi
postali Siyabonga Cwele.
Secondo gli accordi, la prima garantirà consigli e
consulenze tecniche al fine di concretizzare un’installazione utile per tutta
la regione ed oltre. Il progetto rientra fra le linee decise dal 26° Congresso
postale universale, volte a ricalibrare il settore sull’e-commerce. La
struttura tratterà pacchi e merci comprendendo un magazzino, il centro di
smistamento e di spedizione, un servizio doganale. Per il recapito si appoggerà
sull’operatore locale, Sapo.
“Abbiamo scelto il Paese -ha detto lo stesso delegato dell’Upu-
per la sua situazione strategica, perché ospita l’aeroporto internazionale ed
il porto d’altura più attivi. Conta, inoltre, su una fra le più dense reti
internet e delle comunicazioni mobili, elemento assolutamente essenziale”.
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