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lunedì 28 dicembre 2015
venerdì 18 dicembre 2015
Incontro Azienda - Modelli Recapito Giorni Alterni, Mobilità 100Trasferimenti entro Febbraio, 180 Sportellizzazioni, 255 NuoveAutovetture
Si è svolto ieri il previsto incontro in Azienda per l’esame congiunto dei verbali definiti a livello regionale in Lombardia, Veneto, Friuli e Piemonte relativi alle problematiche emerse nella fase di start up dei 19 CD riorganizzati secondo i nuovi modelli di recapito a giorni alterni.
Nel corso della riunione si è convenuto essere necessario un ulteriore momento di verifica da effettuare a livello regionale e nazionale rispettivamente entro il 20 ed il 22 gennaio allo scopo di fare una analisi conclusiva delle problematiche ancora aperte nei 19 centri.
Nel corso della riunione abbiamo anche convenuto di prorogare le graduatorie di mobilità nazionale fino al 30 aprile 2016, momento entro il quale le Parti si incontreranno per definire un nuovo accordo in materia, considerato che quello attuale scade a fine 2015. Con l’occasione abbiamo sollecitato all’Azienda un ulteriore scorrimento delle graduatorie di mobilità, vista la grande aspettativa in tal senso che hanno moltissimi lavoratori. Con riferimento ai 100 trasferimenti in ambito PCL definiti recentemente l’Azienda ha comunicato che avranno decorrenza effettiva a partire dal prossimo mese di febbraio.
L’Azienda ci ha infine comunicato: lo sblocco di circa 180 passaggi da PCL a MP (sportellizzazioni), finalizzati prevalentemente all’integrazione dell’organico degli UP di livello B e A2 ai quali deve essere, come noto, garantita entro febbraio 2016 l’assegnazione rispettivamente di almeno uno o due operatori di livello C; l’assegnazione di 255 nuove autovetture ai centri maggiormente in difficoltà per il recapito dei pacchi (non appena in possesso vi trasmetteremo la ripartizione per regioni di tale contingente di vetture).
A margine dell’incontro di ieri abbiamo chiesto all’Azienda, ricevendo disponibilità in tal senso, di convocare in tempi brevissimi una o più riunioni per affrontare la situazione del personale a tempo determinato ex ADR e le prospettive della società Poste Mobile, anche in considerazione delle ultime notizie riportate da alcuni quotidiani.
In relazione invece alla situazione della società Uptime ed alle possibili pesantissime ricadute sul piano sociale conseguenti all’eventuale cessazione dell’appalto con Sda, Poste ci ha informato che è aperto un tavolo di confronto presso l’Associazione datoriale Fedit; abbiamo tuttavia chiesto che di questa vicenda si possa parlare anche al tavolo di Poste in considerazione del fatto che Uptime è una società partecipata e che Poste è comunque stazione appaltante. Poste si è riservata di comunicarci la sua disponibilità ad un incontro.
Alleghiamo verbale della riunione di ieri.
Cordialita’
MARIO PETITTO
Verbale di Incontro del 17 dic 2015
giovedì 17 dicembre 2015
mercoledì 16 dicembre 2015
Posizioni aperte - assunzioni Portalettere ctd L’annuncio scadrà il 06/01/16
Cassazione Civile - Infiammazione alla spalla della postina: eccessivo carico di corrispondenza e risarcimento
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martedì 15 dicembre 2015
Incontro con Giacchi sul Tema Specifico dei Pacchi
giovedì 19 novembre 2015
lunedì 16 novembre 2015
venerdì 13 novembre 2015
Mobilità nazionale in ambito PCL: sblocco delle Graduatorie i Movimenti Possibili sono 100
Proseguimento Incontri 11 e 12 Novembre su Riorganizzazione PCL
Sono proseguiti nei giorni 11 e 12 novembre gli incontri su riorganizzazione PCL piano interventi 2016.
- Razionalizzazione della rete logistica (una sintesi, in quanto l’Azienda ha ritenuto di non consegnare le parti dell’illustrazione contenenti informazioni sensibili;
- Evoluzione rete postale – approfondimenti parte seconda;
- Uniformità degli orari sportelli inesitate PCL;
- Sperimentazione sequensing automatizzato;
- Cicli di lavoro linee plus.
lunedì 9 novembre 2015
Incontro su PCL piano interventi 2016
flessibilità operativa strumenti di controllo.pdf
ooss 4 novembre _inviata RI.pdf
ooss 5 novembre 2015 _approfo ndimenti Parte Prima.pdf
Riorganizzazione Staff_04112015_OOSS_v9.pdf
giovedì 5 novembre 2015
BANDO DI CONCORSO SUSSIDI SCOLASTICI orfani dei dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A.
martedì 27 ottobre 2015
Poste Italiane: le ragioni di un debutto senza «il botto»
Niente «botto» all’esordio per Poste Italiane. Chi sperava in un esordio sprint stile Ferrari la settimana scorsa è per il momento rimasto un po’ deluso. Il titolo, che pure aveva aperto con un promettente rialzo, è poi scivolato per terminare al di sotto del valore di offerta (6,7 euro contro 6,75, -0,74%), un prezzo che lascia forse un po’ di amaro in bocca anche ai numerosi piccoli risparmiatori che lo hanno sottoscritto. Certo, come si è più volte sottolineato nei giorni scorsi, l’investimento in Poste italiane deve essere valutato non in poche ore, se non minuti, ma nel lungo termine nell’ottica del tipico «cassettista». Qualche dubbio però rimane, anche fra gli analisti.
Poca spinta speculativa
«È mancato l’apporto della componente speculativa e molti investitori potrebbero aver deciso di liberarsi anzitempo del titolo. Da qui la ripida inversione di tendenza accusata nei minuti successivi al suono della campanella a Palazzo Mezzanotte», osserva Vincenzo Longo di Ig. «Poste italiane non è tipicamente uno sprinter ed è abbastanza normale che si stia comportando in questo modo nel primo giorno di quotazioni. Anche il fatto che il prezzo non fosse stato fissato al massimo della forchetta lasciava pensare a un esordio tutto sommato tranquillo come quello a cui stiamo assistendo, nel quale il mercato sta sostanzialmente confermando la valutazione effettuata in sede di collocamento», aggiunge Gabriele Roghi, responsabile della consulenza agli investimenti di Invest Banca.
Il nodo delle valutazioni
Peraltro, la stessa decisione sul prezzo (fissato proprio a metà dell’intervallo iniziale 6-7,5 euro) non ha lasciato pienamente soddisfatti alcuni grandi investitori istituzionali, che avevano fornito valutazioni più basse. «A nostro parere - spiega Andrea Carzana del fondo di investimento Threadneedle - il fair value era attorno ai 6,5 euro, ma il Tesoro ha deciso di raccogliere un po’ più cash a discapito della performance dell’azione. A questi livelli di valutazione abbiamo deciso di non aderire all’offerta, perché si possono acquistare i titoli di una compagnia assicurativa, che offre lo stesso rendimento cedolare ma ha un business meno rischioso rispetto a quello di Poste italiane».
Poste Italiane non è una Ferrari
Il paragone con Ferrari, poi, appare improprio e non solo perché il mercato appare meno euforico di qualche giorno fa (oggi peraltro il titolo del cavallino rampante è tornato per la prima volta sotto il prezzo di offerta). «Quello è un altro tipo di oggetto – aggiunge Roghi – è una società valutata come quelle del settore del lusso, che in questo momento è tra i più sopravvalutati, Poste ha invece anche dimensioni differenti e dovrà essere giudicata nel tempo».
Qualche dubbio sul business
Ma se la mancanza di movimenti anomali può essere in fondo considerato un elemento positivo, qualche dubbio sulla stessa valutazione di Poste Italiane rimane. «Non possiamo escludere che qualche investitore abbia guardato con scetticismo l’evoluzione del business di lungo periodo e abbia preferito rimanerne fuori», spiega Longo, che resta abbastanza cauto sul titolo perché «in questo momento, tutte e tre le aree su cui si concentra il business di Poste Italiane, assicurativo, finanziario e servizi postali, sembrano non avere prospettive entusiasmanti».
I rischi di una privatizzazione
La promessa di dividendi significativi (nell’esercizio 2015 e in quello 2016 saranno distribuiti almeno l’80% degli utili) e il premio fedeltà (un’azione ogni 20 per chi le conserverà per almeno un anno) hanno contribuito probabilmente a rafforzare la domanda, ma non sono riuscite per il momento a dare altrettanta spinta in Borsa. «Investire in un singolo titolo è già rischioso e non adatto all’investitore privato nella stragrande maggioranza dei casi - aggiunge Moneyfarm - se per di più si vuole cercare di cavalcare l’onda di una possibile privatizzazione, il gioco diventa ancora più rischioso: la volatilità, l’esposizione al mercato azionario nel suo complesso, la difficile transizione a livello gestionale rende le privatizzazioni un segmento molto particolare e pericoloso dove mettere i propri risparmi nonostante le belle campagne pubblicitarie che ci promettono un futuro più “Smart”».
Vortice di scambi sul titolo
L’interesse, comunque, pare tutt’altro che sopito. Nella prima giornata sono state scambiate oltre 100 milioni di azioni, circa l’8% del capitale sociale del gruppo. Le grandi manovre tipiche dei primi giorni di contrattazione sono ovviamente già iniziate, per giudicare la bontà dell’operazione per i sottoscrittori occorrerà decisamente un po’ di tempo in più.
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