Il governo ha annunciato di voler presentare il cosiddetto decreto lavoro in consiglio dei ministri entro la fine di gennaio: al fine dare più flessibilità e meno burocrazia alle aziende, come anche più sicurezza ai lavoratori. Per quanto emerso e condiviso sin ora, si va verso la cancellazione dei vincoli previsti per le assunzioni con contratto a tempo, ovvero dell’obbligo di indicare una causale, la motivazione dell’assunzione, per il primo contratto con durata oltre i 12 mesi. La linea dell’attuale Governo è quella di eliminare detto vincolo fino a un periodo di almeno 24 mesi, estendendo di fatto la durata del rapporto di lavoro e al contempo favorendo il ricorso a questa tipologia di contratti. Sarà poi possibile una ulteriore eventuale estensione di 12 mesi in base agli accordi che saranno inseriti nei contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali. In questa sede si potrà prevedere eventuali causali per una estensione dei contratti a termine. I contratti collettivi potranno inoltre stabilire se applicare o meno le causali prima dei 24 mesi, in deroga alla regola generale che sarà l’assenza di vincoli per i contratti fino a due anni.
L'adesione ad una linea di maggior flessibilità resta ad oggi, in termini sociali e di rappresentanza un argomento delicato, in un paese in cui i contratti firmati sono caratterizzati da una forte presenza di tempi determinati.
Bisognerà di fatto aspettare la presentazione e la pubblicazione del decreto, e poi il recepimento nella nostra azienda, che genererà probabilmente un forte impatto sia sulle assunzioni a tempo determinato, sia su sullo stesso processo di stabilizzazione degli ex ctd, che ad oggi ha come suo termine il 2023.
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