Smart working nel 2022, il governo ora accelera
Il ministro del Lavoro Orlando dichiara che un protocollo congiunto che sarà discusso con le parti sociali entro metà mese.
Tutto entro il 31 dicembre quando, in base alle norme in vigore, scadrà lo stato di emergenza e andrà a scadenza il regime semplificato per il lavoro agile.
L’obbiettivo è da un lato favorire un intervento normativo del legislatore alla luce di un confronto tra le parti sociali, dall'altro, quello di favorire una contrattazione aziendale che definisca il nuovo modo in cui su può usare lo smart working sui luoghi di lavoro".
Orlando, tra l'altro, ha anche ipotizzato di introdurre sostegni a favore delle imprese che anche col nuovo anno continueranno ad utilizzare la modalità del lavoro a distanza, sia rimodulando alcune misure già oggi destinate a migliorare la competitività delle imprese sia individuando assieme con altri ministeri altri filoni di finanziamento, pensando alle esperienze di coworking.
In prima istanza, si pensa di rinviare la materia alla contrattazione collettiva e semmai, solo in secondo tempo o in assenza di una intesa, ricorre alla via legislativa"
L'obiettivo finale è arrivare a definire una cornice legislativa di contenuti minimi dell'accordo, che sarà comunque individuale tra datore di lavoro e lavoratore come prevede già oggi la legge, e laddove la contrattazione collettiva dovesse essere carente, dovrà stabilire alcuni contenuti regolativi minimi su temi come orario di lavoro e diritto alla disconnessione (definendo anche una fascia di contattabilità), luogo di lavoro (non solo la casa), principio di parità di trattamento economico-normativo fra lavoratori in presenza e lavoratori da remoto, sicurezza sul lavoro e protezione dei dati.
Nel post Covid ci saranno 4 milioni e 380mila smart worker che lavoreranno in maniera ibrida, rispetto al pre Covid, quando erano appena 570mila. E' quello che prevede l'Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano.
Sbarra (Cisl): "Su smart working serve accordo triangolare"
"Un accordo triangolare tra Governo, sindacato e impresa… il vero lavoro agile richiede il ritorno a soluzioni pienamente negoziate, adattive, capaci di dare vantaggi al lavoratore, alla sua azienda e alla collettività … improntate su un metodo di valutazione per obiettivi, sulla valorizzazione dell'autonomia della persona che lavora. Opportunità che dobbiamo saper cogliere attraverso le relazioni industriali".
"Che tenga fermi alcuni riferimenti essenziali: la difesa del salario e la fruibilità del welfare contrattato e dei benefit, il diritto alla disconnessione e chiari limiti sull'orario massimo di lavoro, il vincolo che chiama le aziende a fornire tutti i dispostivi necessari, il riconoscimento dei diritti sindacali e di quelli alla privacy". "Bisogna ridare protagonismo alla contrattazione, specialmente decentrata, da declinare poi negli accordi individuali.”
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