Settore postale
Nella prima metà dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 24,5% con risultati notevolmente differenziati nelle singole componenti del mercato.
LA consegna dei pacchi crescita media del 32,4% (con risultati equivalenti con distinto riferimento alle consegne nazionali e internazionali), il 45% in più rispetto al primo semestre del 2019.
Nello stesso periodo, le risorse dei servizi di corrispondenza mostrano nel complesso un più contenuto aumento (+4,7%,), con una crescita della quota dei servizi non inclusi nel Servizio Universale superiore al 10%. Va tuttavia evidenziata la flessione (-17,9%) che, corrispondentemente, in questo caso si è registrata rispetto al primo semestre del 2019.
Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una sostanziale invarianza per i servizi di corrispondenza ed una crescita di oltre il 37% nel numero di pacchi movimentati, dato che sale al 37,4% con riferimento alle sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online, stia progressivamente caratterizzando in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani. Specularmente all’andamento dei ricavi, con riferimento ai primi sei mesi “pre-covid” del 2019 i volumi dei servizi di corrispondenza risultano in flessione del 23,8% mentre quelli di consegna dei pacchi sono aumentati dell’80%.
Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, Gruppo Poste Italiane principale operatore con il 37,4% (ma in flessione di 4,2 punti percentuali su base annua), seguito da BRT (13,3%), e da Amazon, che, con una crescita di 3,8 punti percentuali rispetto a giugno 2020, sale al 12,7%. Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 2% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 2,3% e del 5,1%.
Telefonia Mobile
A fine giugno 2021 le SIM complessive superano i 105 milioni (+1,9 milioni su base annua): nello specifico, le SIM Machine to Machine (M2M) sono cresciute per poco meno di 2 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” allo stesso tempo si sono ridotte per quasi 400 mila unità. Tim risulta prima (28,8%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,0%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,4%. Considerando il solo segmento delle SIM “human”, ovvero escludendo le M2M, Iliad ha superato il 10% con una crescita di 2,0 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 1,8 punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,0% seguito da Tim con il 26,0% e Vodafone con il 23,5%. Prosegue la crescita della larga banda mobile: il consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,7 GB/mese, in crescita del 27,9% su base annua. Nel secondo trimestre del 2021 poco meno del 73% delle complessive linee human ha effettuato traffico dati.
ALLEGATI:
Osservatorio sulle comunicazioni n.3/2021