Via libera al decreto su green pass per i lavoratori: obbligo dal 15 ottobre e tamponi calmierati
Il costo dei tamponi sarà di 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni. Test gratis solo per chi è esentato dal vaccino. Senza green pass stop allo stipendio per tutti subito. Rapporto di lavoro sospeso dopo 5 giorni nel pubblico (ma dal primo giorno si è assenti ingiustificati). Sospensione immediata nel privato
Via libera del Consiglio dei ministri all’unanimità al decreto legge green pass per tutti i lavoratori. Dal 15 ottobrescatterà l’obbligo del certificato verde in tutti i luoghi di lavoro,pubblici (interessato anche il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d'Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale) e privati (dagli uffici alle fabbriche, agli studi professionali). È quanto prevede la bozza del decreto legge (“Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening”), giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri. Quello per l’estensione dell’obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro è «un decreto per continuare ad aprire il Paese», ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Draghi, a quanto si apprende da fonti governative, in Consiglio dei ministri.
Tutti i lavoratori coinvolti
L’obbligo di Green pass per l’ingresso nei luoghi di lavoro vale per tutti i lavoratori privati, dunque sono inclusi gli autonomi e i collaboratori familiari (badanti, colf e baby sitter). E per tutte le amministrazioni pubbliche e delle Autorità amministrative indipendenti, «ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui svolgono l'attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19». La disposizione si applica altresì «a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le amministrazioni, anche sulla base di contratti esterni».
Sempre stando alla bozza del provvedimento giunto sul tavolo della riunione del Governo, l’obbligo di green pass non si applica «ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute».
Senza green pass stop allo stipendio subito per tutti
I datori di lavoro devono definire, entro il 15 ottobre di quest'anno, le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche sul Green pass, anche a campione, prevedendo in via prioritaria, ove possibile, che questi controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro. Il dipendente della Pa che risulta privo di Green pass è considerato assente ingiustificato e a decorrere dal quinto giorno di assenza è sospeso dal rapporto di lavoro fino a quando non si mette in regola con la certificazione. Nel privato invece il lavoratore è sospeso dalla prestazione lavorativa, fin dal primo giorno di mancata esibizione del Green pass. In entrambi i casi si ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Per quanto riguarda lo stipendio, stando alla bozza del decreto, lo stop scatta subito tanto nel pubblico quanto nel privato.
Multe per lavoratori e datori di lavoro
Stando alla bozza del provvedimento, il lavoratore che entra nel luogo di lavoro (pubblico o pòrivato) non mostrando il certificato verde o omettendo i controlli è punito con sanzione da 600 a 1500 euro. Il datore del lavoro che non controlla i pass dei dipendenti è punito invece con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a 1.000 euro
LA BOZZA
Fonte IL SOLE 24 ORE