Il 28 febbraio si è concluso il confronto sulla riorganizzazione della divisione servizi postali, dopo una trattativa lunga e difficile.
L’esito finale vede un rilevante calo dell’efficientamento unito a ad un efficace sistema i riallocazione dei lavoratori coinvolti
Contestualmente sono indicate le tre vie su cui si basa lo sviluppo:
- integrazione logistica dei pacchi e sviluppo e-commerce che comporta un recupero di unità di 500 posti;
- postino telematico e servizi di prossimità alla clientela;
- tracciatura e servizi di rendicontazione ai grandi clienti.
Contestualmente sono state poste le basi per l’attuazione di politiche attive del lavoro.
I tre CMP di Novara, Venezia e Brescia che l’Azienda voleva declassare a CDM diventano centri “P”.
Viene ribadita l’ora limite di uscita del portalettere.
Viene costituita una linea di controllo della qualità che consente il reimpiego di alcune centinaia di unità.
Viene previsto un specifico confronto rispetto alle prospettive di sviluppo dell’attività di messo e sulle specifiche attività che svolge.
Nel recapito vengono confermate le fasce di oscillazione nei punteggi previste dall’accordo otto-venti.
Viene aumentato di un punto la percentuale di copertura della scorta.
Si interviene sui parametri di definizione delle zone modificando il punteggio della ripartizione ed il calcolo dell’indice di frequenza che verrà obbligatoriamente fornito alle OO.SS. nei confronti territoriali.
Viene incrementato il numero di ASI e si articolano i turni delle prestazioni introducendo turni mattutini.
Si prefigura l’introduzione del conto ore individuale per i portalettere con apposito accordo.
Si prevede un nuovo accordo di stabilizzazione per il personale in servizio a seguito di sentenza del giudice.
La questione della flessibilità viene estrapolata dall’accordo e demandata ad un tavolo di confronto specifico.
Per la gestione delle eccedenze si decide di utilizzare, tramite specifico accordo, la previsione dell’articolo 4 della legge Fornero per l’esodo incentivato volontario.
Per la gestione delle ulteriori eccedenze si utilizzerà, sempre su base volontaria, la trasformazione da full time a part time e successivamente la mobilità professionale verso altri settori, in special modo mercato privati, con riferimento agli idonei al job posting attuali e successivamente a quelli che presenteranno domanda.
Viene confermato il sistema delle relazioni industriali dell’accordo otto-venti.
Si prevede un incontro entro il mese di aprile per affrontare la complessa problematica occupazionale del settore delle aziende appaltatrici con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio.
Viene previsto un incontro per verificare la possibilità di sperimentare la modalità di consegna a giorni alterni con un efficientamento di 100 unità e conseguentemente utilizzare percorsi a giorni alterni per perequare quelle zone che presentassero uno squilibrio chilometrico del percorso.
L’originario efficientamento previsto in 9.273 unità viene notevolmente ridotto come detto in premessa, più specificatamente :
un taglio di zone, al netto del recupero di 200 unità rinvenienti dall’integrazione logistica pacchi e dei 100 efficientamenti previsti dalla sperimentazione del recapito a giorni alterni, pari a 4.300 zone;
un taglio di posti fra scorta e capi-squadra di 1.139 unità;
un aumento di un punto percentuale di scorta che abbassa il predetto taglio di circa 300 unità rinveniente dall’integrazione logistica dei pacchi;
un taglio nei centri ridotto a 1.407 unità;
un aumento dell’organico degli ASI di 130 unità che porta il numero complessivo a 1.001 unità;
un reimpiego nella nascente linea della qualità di 560 unità.
Pertanto un efficientamento complessivo di 5.841 unità a fronte della richiesta aziendale di 9.273 unità.
Una possibilità di ulteriore reimpiego di 800 posti di lavoro rinvenienti da attività remotizzabili che verranno localizzate nelle realtà che presentano particolari criticità nella riallocazione delle eccedenze.
A fronte di questi efficientamenti saranno attivate politiche attive del lavoro attraverso la trasformazione nell’anno 2013 di 400 rapporti di lavoro da part time a full time e nel 2014 di ulteriori 300 trasformazioni.
Inoltre, in maniera strutturale, l’azienda provvederà ad attivare politiche attive del lavoro equivalenti al 20% del numero degli esodati, parte in nuove assunzioni e parte in ulteriori trasformazioni di rapporti di lavoro da part time a full time.